WeCare. La discriminazione
15 Febbraio 2021

HopeMedia Italia – Fin dall'inizio della pandemia di Covid-19 si è verificato un marcato aumento della discriminazione, sociale e razziale, che nasce dalla paura di essere contagiati. La xenofobia anti-asiatica, apparsa in un primo momento, è stata poi sostituita dall'ostracismo nei confronti degli operatori sanitari, dei dipendenti dei supermercati o di chiunque venga percepito come una minaccia, compresi gli stranieri, i vicini di casa, i colleghi di lavoro o i familiari.

A evidenziarlo è WeCare, la campagna dei Ministeri avventisti per la promozione della Salute della Regione Intereuropea (Eud) della Chiesa, che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza nei confronti della sofferenza intorno a noi. In un mondo in crisi, le persone soffrono in tanti modi. Molti sono coloro che sono angosciati e lottano senza mai ricevere uno sguardo empatico, una parola o un gesto di conforto e incoraggiamento.

Tornando alla discriminazione, essa è, in generale, la distinzione operata “tra gli esseri umani in base ai gruppi o alle categorie a cui sembrano appartenere. Le persone in questi gruppi vengono quindi trattate in modo ingiusto o escluse dai contatti e dai privilegi disponibili per chi appartiene ad altri gruppi” spiegano da WeCare.

“La discriminazione, le micro-aggressioni quotidiane o i trattamenti pregiudizievoli sono dannosi per la salute e il benessere” aggiungono “Questo è ciò che gli studi dimostrano costantemente, individuando l'associazione tra esperienze di discriminazione e una quantità di indicatori di salute mentale e benessere psicologico. Coloro che sono regolarmente esposti a discriminazioni o micro-aggressioni si sentono spesso in uno stato di vigilanza costante, aspettandosi di essere un bersaglio. Alcuni potrebbero anche evitare quelle situazioni (per esempio andare a scuola, ndr) in cui prevedono di poter essere trattati male. Questo stato di continua vigilanza è un fattore di stress cronico”.

In quanto elemento di rischio per le malattie mentali e fisiche, la discriminazione è un pericolo per la salute. “Più recentemente è stato stabilito anche l'impatto della discriminazione sulla salute fisica, con esiti su mortalità, ipertensione o asma, tra gli altri”.

Quindi, durante la pandemia di Covid-19, dobbiamo fare attenzione che precauzione, protezione e prevenzione non diventino sinonimi di discriminazione, esclusione e rifiuto, precisano da WeCare.

“La religione di Cristo riguarda l'amore e la compassione per il ‘nostro prossimo’. Si tratta di identificare i nostri interessi con quelli dell'umanità e sostenere le persone nei loro bisogni, indipendentemente dalla loro cultura, colore o credo” concludono.

[Foto e fonte: EudNews]

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