Donne coraggiose

Donne coraggiose


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana in apertura ascoltiamo un’intervista alla Sergente Anna Sileo, dell’Esercito della Salvezza (Corpo di Roma), sul suo ruolo di "Sergente" che si occupa anche dei bambini e un ricordo della missionaria Marie Petitpierre. Segue una riflessione sul brano di Giudici 4,9 dal titiolo "Donna, non ti sottovalutare, ma prendi coraggio e vai" a cura della Tenente Wally Mabwidi Nlemvo, ufficiale responsabile del Corpo (chiesa Esercito della Salvezza) di Roma, in via degli Apuli 41.

Brasile. Progetto di una scuola avventista per le donne ammalate di cancro

Brasile. Progetto di una scuola avventista per le donne ammalate di cancro

La campagna ha raccolto 80 donazioni di capelli che diventeranno parrucche per le pazienti oncologiche.

Notizie Avventiste – In occasione della festa della mamma, la scuola avventista di Ibes, a Vila Velha (Espírito Santo, Brasile) ha realizzato una campagna a beneficio di diverse donne che lottano contro il cancro. Studenti, dipendenti e l’intera comunità sono stati coinvolti nel progetto e, in una piazza della città, hanno organizzato uno spazio per tagliare i capelli. Le donazioni saranno poi trasformate in parrucche per le pazienti assistite dal Grupo de Apoio a Pessoas com Câncer (Gapc).

“La campagna ‘I tuoi capelli sono così forti che possono cambiare la vita di qualcuno’ voleva essere un punto di riferimento per la donazione di capelli, fazzoletti e prodotti per l’igiene personale, oltre a offrire servizi di misurazione della pressione sanguigna e una merenda ai donatori” ha spiegato Mairon Hothon, sul sito noticias.adventistas.org.

L’iniziativa è stata il risultato di una collaborazione tra la scuola, il salone di bellezza Dondocas, la rete ospedaliera Meridional e lo stesso Gapc, e si è svolta nella piazza centrale del quartiere Ibes, a Vila Velha, il 12 maggio. In tre ore sono state donate più di 80 ciocche di capelli, 30 foulard e 20 articoli per l’igiene personale.
“Tutto questo materiale è stato destinato a Gapc che realizzerà le parrucche e indirizzerà le donazioni alle oltre 100 donne assistite dall’organizzazione non governativa” ha aggiunto Horthon.

Diversi media di Espírito Santo hanno dato notizia di questa iniziativa che ha mobilitato tanti giovanissimi.
“In tutte le date commemorative, creiamo di solito una campagna di sensibilizzazione che coinvolge i nostri studenti, non solo per far conoscere il motivo della celebrazione stessa, ma anche per avere un impatto sociale” ha sottolineato la prof.ssa Marina Farias, direttrice della scuola “Stiamo pensando di fare di questa campagna di donazione di capelli un programma scolastico annuale, per aiutare sempre Gasp e creare questa catena del bene. È stato bellissimo vedere i nostri piccoli studenti portare i capelli”.

Le donazioni si trasformeranno in parrucche 
Una delle studentesse donatrici è stata Alice Bolzan, di appena 10 anni. Incoraggiata dalla madre si è fatta tagliare 30 cm di capelli.
“Avevo già donato una volta, ma è stato tanto tempo fa, credo sia stato quattro o cinque anni fa, poi quando ho saputo dell’iniziativa di questi giorni ho detto a mia madre che volevo tagliarmi i capelli e li ho donati perché contribuiranno a realizzare una bellissima parrucca per una mamma che ne ha bisogno. E per questo mi sento molto bene” ha detto la bambina che frequenta la quinta elementare.

Per Suzana Castro, assistente sociale presso Gapc, iniziative come questa aiutano a cambiare la mentalità delle persone, che siano bambini o familiari, e hanno un impatto sulla vita di coloro che hanno bisogno di affetto concreto in questo momento della vita.
“Assistiamo tante donne che vengono dalle campagne, che sono povere e bisognose. Queste donazioni sono importanti per alleviare le loro sofferenze. Collaborazioni come questa arricchiscono la società, creano una consapevolezza del bene e avvicinano Gapc alle persone. Le donazioni di capelli andranno a un’azienda di San Paolo che fa le parrucche e poi torneranno qui. I fazzoletti e i prodotti per l’igiene saranno distribuiti a chi ne ha bisogno” ha affermato.

[Foto: Davner Toledo. Fonte: noticias.adventistas. org]

Congresso Fdei. Una targa per dire grazie a radio Rvs

Congresso Fdei. Una targa per dire grazie a radio Rvs

Notizie Avventiste – La Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) ha aperto il suo XIII Congresso nazionale con la tavola rotonda “Io vittima di femminicidio”, tenuta il 24 marzo nella chiesa valdese di Firenze. Claudio Coppini, di radio Rvs-Accendi la speranza, ha moderato l’incontro. In quella occasione, la Fdei ha voluto ringraziare pubblicamente l’emittente avventista per lo spazio che dedica alla Federazione da circa due anni, con il programma “Donne Fdei donne in rete”, in onda ogni martedì mattina.

Daniela Lucci Cassano ha consegnato la targa a Roberto Vacca e Claudio Coppini, della redazione radiofonica fiorentina e conduttori del programma, con la seguente motivazione:

“Con questa targa, a nome del CN Fdei, desidero esprimere la nostra gratitudine per averci dato la possibilità di diffondere su Radio Voce della Speranza (Rvs) il pensiero, le emozioni e le esperienze delle donne in merito al delicato tema della violenza sulle donne presente nella Bibbia e nelle molteplici pieghe della società contemporanea. Col programma radiofonico ‘Donne Fdei donne in rete’ la nostra voce di donne è stata ascoltata e ha avuto l’attenzione pubblica che merita. Questa collaborazione tra Fdei e Rvs rappresenta un segno di speranza per il futuro. Insieme possiamo continuare a fare la differenza nella lotta contro la violenza sulle donne.

Il nostro auspicio è che, alla luce del Vangelo, le meditazioni e le esperienze trasmesse su Rvs possano interrogare uomini e donne e spingerli a riflettere per liberarsi dai residui di oscurantismo che ancora veleggiano nella nostra società e persino nelle nostre chiese. Solo se le donne vengono aiutate a tessere e a sentirsi parte di una rete sociale di ascolto, di protezione e di solidarietà, possono trovare la forza di denunciare la violenza subita e riprendersi la vita derubata e umiliata.

Grazie ancora per aver dedicato il vostro tempo e la vostra radio su questo importante processo di trasformazione spirituale e culturale che è essenziale per cambiare la visione di dominio che per secoli si è sedimentata e incrostata nell’immaginario maschile”.

Mirella Manocchio è la nuova presidente della Fdei

Mirella Manocchio è la nuova presidente della Fdei

Notizie Avventiste – Mirella Manocchio, pastora metodista, è la nuova presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei). La sua elezione è avvenuta domenica 26 marzo al termine del XIII Congresso nazionale, tenuto a Firenze presso l’Istituto Gould. Succede a Gabriela Lio che ha diretto il comitato nell’ultimo quadriennio.

“Il Congresso ha ringraziato il direttivo presieduto dalla pastora battista Gabriela Lio per il prezioso lavoro svolto durante e dopo l’oscuro tempo della pandemia attraverso eventi, campagne, azioni quotidiane svolte nell’ambito delle chiese e nella società per realizzare le linee guida emerse dal XII Congresso” scrive Laura Caffagnini su Riforma.it “Costante è stato il lavoro in rete, sia con i movimenti denominazionali protestanti, sia con altre associazioni”.

Dov’è lo Spirito di Dio lì c’è libertà (2 Corinzi 3:17) è il testo biblico scelto per questo evento spirituale e amministrativo della Fdei. “La libertà non è conquistata una volta per sempre” ha ricordato Lio “ma è sempre da riconquistare ed è lì dove il nostro vivere nello Spirito/Ruach può fare la differenza, pregando per la libertà e agendo nella speranza per una libertà più grande”.

Laureata in Scienze politiche e in teologia, e già presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi), Mirella Mannocchio ha fra i suoi incarichi anche quello di coordinatrice della Commissione battista, metodista, valdese (Bmv) per il culto e la liturgia, ed è membro della Commissione (metodista e valdese) “famiglie, matrimonio, coppie, genitorialità”.

La neoeletta presidente ha tenuto il culto conclusivo del Congresso, in cui ha anche espresso le prospettive per i prossimi quattro anni: “continuare a lavorare sulle discriminazioni e sulla violenza maschile contro le donne in ogni sfumatura; contribuire alla formazione per abbattere stereotipi e coltivare una cultura della parità mettendo in luce le nostre splendide diversità; lavorare sulla multiculturalità, presente anche nelle nostre chiese; impegnarci nella cura del creato, connessa alla giustizia sociale e di genere” riporta Caffagnini.

Il Congresso ha anche eletto il nuovo comitato nazionale, formato da: Gabriella Ciampi e Rosalba Forte (battiste), Maria Paola Gonano e Marina Bertin (valdesi), Cristina Trapani (metodista), Lidia La Montanara (avventista), Wally Mabwidi Nlemvo (Esercito della Salvezza), Renate Zwick (luterana), Daniela Lucci (Chiesa riformata del Ticino). Le revisore dei conti sono Laura Nitti (metodista) ed Erica Sfredda (valdese).

[Foto Nev e Laura Caffagnini. Fonte: Nev e Riforma.it]

Rigenerate dallo Spirito Santo

Rigenerate dallo Spirito Santo

Congresso spirituale delle donne dal 12 al 14 maggio.

Lina Ferrara – I Ministeri Femminili invitano tutte le donne a partecipare al Congresso spirituale, il primo raduno in presenza del post-pandemia. Dopo restrizioni e distanziamenti non vediamo l’ora di poterci incontrare di nuovo, per vivere insieme un’esperienza con lo Spirito Santo. 
Il Congresso si terrà dal 12 al 14 maggio, nel Centro “Casuccia Visani” a Poppi (AR), sul tema “Rigenerate dallo Spirito Santo”.
“Limiteremo la ‘teoria’ per dare spazio alla ‘pratica’” spiegano dai Ministeri Femminili “perché desideriamo un incontro che sia soprattutto con lo Spirito Santo”. 
Dagmar Dorn, direttrice dei Ministeri Femminili alla Regione intereuropea, sarà l’ospite speciale. Non mancheranno canti, workshop e spazi dedicati alla preghiera.

Il costo a persona per l’intero periodo è di: 
– 64 euro, senza lenzuola e asciugamani (si portano da casa); 
– 72 euro, con lenzuola e asciugamani (presi a Casuccia).

Il Congresso inizierà con la cena del venerdì sera (ore 19.30) e terminerà con il pranzo di domenica (ore 13.00). Consigliamo di arrivare per tempo nel pomeriggio del venerdì così da potersi sistemare prima della cena.

Le iscrizioni sono aperte fino al 20 aprile, data ultima per inviare il modulo all’email: ministerifemminili@avventisti.it 

Non dimenticare di portare, oltre agli effetti personali: 
– la Bibbia; 
– un sasso di 6-7 cm di grandezza su cui hai scritto il tuo nome e da dove arrivi (se vuoi puoi anche decorarlo); è importante per l’attività del sabato sera; 
– il tuo entusiasmo e il desiderio di vivere un’esperienza indimenticabile.

Per ogni ulteriore informazione, scrivere a Lina Ferrara, all’email: ministerifemminili@avventisti.it

Scarica il modulo per l’iscrizione.

Scarica la locandina.

 

L’acqua è vita. In Sudan è anche di più

L’acqua è vita. In Sudan è anche di più

Notizie Avventiste – Il 22 marzo ricorre la XXX Giornata mondiale dell’acqua. Da quando è stata istituita, Adra Canada (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) lavora in Sudan per garantire il diritto all’acqua. L’instabilità in questo Paese africano ha come conseguenza gravi danni ai servizi di base, come le forniture idriche e i servizi igienico-sanitari. Adra, grazie al progetto finanziato dal governo canadese, ha ripristinato e reso di nuovo agibili i punti che forniscono acqua sicura. Un grande aiuto per le donne che hanno il compito di trovare l’acqua di cui le loro famiglie hanno bisogno per sopravvivere.

“In passato” spiega la sudanese Maryam “ci arrampicavamo sulla montagna per prendere l’acqua, il che richiedeva tre ore. Le donne e le ragazze della nostra comunità sono responsabili della raccolta dell’acqua. Gli stereotipi di genere impediscono agli uomini di condividere questo difficile compito. Un uomo che porta l’acqua non è più considerato tale nella comunità, ma piuttosto lo schiavo di sua moglie. Di conseguenza, le donne sono costrette a portare sulle spalle due taniche da 16 kg. Questo è particolarmente grave quando sei incinta”.

Avere un accesso più facile e sicuro all’acqua significa molto per le donne del Sudan, soprattutto per le giovani.
“Le ragazze” prosegue Maryam “subivano violenze sessuali durante il percorso per attingere e portare l’acqua a casa. Ora possiamo raggiungere il punto di rifornimento idrico in dieci minuti. Il nostro carico di lavoro è stato ridotto. Abbiamo più tempo per prenderci cura dei nostri figli, un po’ di tempo libero per noi stesse e acqua potabile sicura per mantenerci tutti in salute”.

L’accesso all’acqua consente alle ragazze di tornare a scuola e riduce i rischi di stupri e di altre violenze. Il progetto aggiunge ulteriore sostegno alla salute con la costruzione di latrine nelle scuole e nei centri sanitari. 

E c’è di più. Le comunità assumono la proprietà dei punti di approvvigionamento idrico attraverso i comitati per l’acqua. Anche le donne sono incluse e ora partecipano alla discussione sulle preoccupazioni della collettività. L’acqua diventa un punto di ingresso per l’emancipazione delle donne e per affrontare la questione della parità di genere.

Il progetto offre anche formazione alle donne per diventare tecniche dell’acqua. Una di loro racconta la sua storia: “Ho abbandonato la scuola da bambina a causa del matrimonio forzato precoce. Ho sempre voluto lavorare su qualcosa di tecnico fin da piccola e, grazie a Dio, ora ne ho la possibilità. Mi è stato insegnato come riparare una pompa a mano e l’ho trovato affascinante. Sono lieta di offrirmi volontaria per il successo del progetto. Essere un tecnico mi ha dato un maggiore livello di rispetto e autorità, che ha sfidato i tradizionali ruoli di genere. Infatti, quando pensiamo a un tecnico idrico, la prima cosa che viene in mente è un uomo.

Nonostante avessi altri lavori domestici a casa, ho dato la priorità al progetto perché so bene cosa vuol dire vivere senza acqua potabile e sicura. Ho preso l’impegno di continuare a svolgere la mia mansione tecnica anche dopo che questo progetto sarà concluso, perché è nostro. Alcune donne hanno avuto poco tempo per partecipare alle riunioni o fare volontariato, mentre altre devono avere il permesso dai loro mariti per essere presenti nei comitati. Adesso le cose stanno cambiando. Tuttavia, non vediamo l’ora di una maggiore formazione sulla parità tra uomini e donne”.

Per Adra Canada si tratta di un progetto che garantisce la sopravvivenza e migliora la vita delle donne. 
“L’acqua svolge un ruolo fondamentale nel migliorare il benessere, soprattutto delle donne. Ma le donne sono fondamentali anche per garantire la sostenibilità del servizio idrico” affermano i dirigenti dell’agenzia umanitaria avventista "L’acqua è vita. Garantisce la sopravvivenza. Inoltre, contribuisce direttamente alla qualità della vita, alla sicurezza e alle opportunità. Grazie per aver reso possibile un lavoro come questo!”. 
(LF)

[Foto: Adra Canada. Fonte: Adventist Review]

 

 

 

 

Catania. Donne e stress

Catania. Donne e stress

Anna Ciminello – Giovedì 9 marzo, presso la comunità avventista di Catania, abbiamo avuto un incontro di donne anche di altre realtà religiose. La nostra pastora, Abigaela Trofin, ha affrontato un argomento attuale ai giorni nostri, relativo allo stress fisico e psicologico che colpisce molte donne, ma anche gli uomini, seppur in maniera diversa.

Giochi di relazione e interazione con le donne presenti hanno reso l’aspetto comunicativo più avvincente. Infine, come gestire e superare la sindrome di “Superwoman” ci ha portato a capire che ogni donna dovrebbe avere la possibilità di mostrare con naturalezza di essere vulnerabile in tutti i contesti della vita. La ricerca di complicità con il partner, con i colleghi, con gli amici deve essere il modo sano di relazionarci. Chiedere e dare sostegno al prossimo senza che ciò possa generare in noi un sentimento d’inferiorità. Chiedere e dare non conosce distinzioni di sesso e non esistono né super uomini e né super donne; esistono solo buoni compagni e buone compagne di viaggio.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

Germania. Rifugio per donne senzatetto a Lipsia

Germania. Rifugio per donne senzatetto a Lipsia

L’Advent-Wohlfahrtswerk e. V. pubblica il suo rapporto annuale.

Notizie Avventiste – A Lipsia, esiste un ricovero notturno per donne senzatetto gestito dall’Advent-Wohlfahrtswerk e. V. (Aww), associazione benefica, senza scopo di lucro, che fa parte dell’opera sociale avventista in Germania. Ogni anno, l’Aww pubblica un rapporto sull’andamento dell’accoglienza nel centro. I dati del 2022 mostrano una leggera diminuzione di donne che hanno pernottato nel ricovero rispetto all’anno precedente, ma anche un notevole aumento nell’ultimo decennio.

“Sempre più donne non riescono a vivere in modo autosufficiente” afferma Lothar Scheel, di Aww, in un comunicato stampa “Nel 2022, 145 donne hanno utilizzato almeno una volta il ricovero notturno per senzatetto di Lipsia, una struttura con 24 posti letto. Sebbene ci siano state otto donne in meno rispetto al 2021, il numero di pernottamenti è aumentato di circa il 77% negli ultimi dieci anni. Molte donne sono rimaste solo per una notte, altre fino a diversi mesi. In media 50 giorni all’anno. Ma ci sono alcune che sono lì da anni”.

Di ogni età e classe sociale 
Rimanere senza casa è qualcosa di trasversale e colpisce le donne di tutte le età, anche se il gruppo tra 26 e 45 anni è il più rappresentato. 
“Le donne provengono da tutte le classi sociali, non solo da Lipsia ma dall’intera Germania. Molte sono solo di passaggio. Circa il 15% delle donne proviene dall’UE e da Paesi terzi. 16 le nazioni rappresentate nel 2022, e circa una su cinque aveva un passato migratorio", spiega Scheel “Il 38% delle donne riceveva un assegno di previdenza sociale; circa il 22% si manteneva con una pensione di invalidità e di vecchiaia, o attraverso un’attività lucrativa; oltre il 40% non aveva alcun reddito regolare. Questa tendenza è in aumento”.

Motivi che portano al centro notturno 
Le donne che arrivano nel ricovero notturno di Lipsia presentano una serie di motivi per cui sono rimaste per strada. Uno di essi, tra l’altro in crescita, è la cessazione senza preavviso del contratto d’affitto per comportamenti contravvenzionali, con conseguente sfratto (dall’8% al 19% nel 2022). Seguono la separazione dal partner, i conflitti con i familiari o gli amici e i conoscenti, e l’espulsione dall’appartamento, non essendo il nome della donna incluso nel contratto di locazione. Altri motivi sono le degenze ospedaliere più lunghe, nessuna sistemazione in rifugi di emergenza specializzati per tossicodipendenti, rilascio dal carcere, essere di passaggio, diventare senzatetto temporaneo a causa dell’incendio dell’appartamento o di danni causati dall’acqua, della perdita delle chiavi e così via.

Quasi l’80% delle donne ha anche problemi di salute. 
"Molte di loro presentano problemi comportamentali o sono malate di mente. Nella maggior parte dei casi, queste donne non sono né in cura da un medico né sanno di essere malate e necessitano di una cura. Anche i disturbi da dipendenza (alcol e droghe) hanno un ruolo in circa un quarto delle donne. Le disabilità o le gravidanze sono invece piuttosto secondarie", afferma il rapporto di Aww.

Ulteriore supporto 
Anche se fornire un posto pulito e sicuro dove dormire e l’opportunità di riposare e assicurarsi un sostentamento finanziario hanno la priorità per il centro, i dipendenti vogliono anche sostenere le donne nel loro ritorno a una vita autodeterminata, con un lavoro retribuito e il proprio appartamento. Ciò include l’organizzazione di adeguate strutture di supporto, terapie o cure adeguate.

Il lavoro nel ricovero notturno è estremamente impegnativo ed emotivamente stressante per il personale. Per questo sono indispensabili strutture di lavoro adeguate e offerte o misure di cura di sé. In ogni caso, secondo l’Aww, tutti i dipendenti meritano il pieno riconoscimento per il loro servizio nella struttura a favore delle donne bisognose. 
(LF)

[Foto: Diana Cibotary-pixabay.com. Fonte: Apd e Aww]

 

 

 

 

IGAG-CNR. DiscovHER – Donne che fanno Scienza

IGAG-CNR. DiscovHER – Donne che fanno Scienza


“Portare tutti verso uno sviluppo sostenibile ed equo”, il tema della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza istituita dall’ONU che si celebra l’11 febbraio. L’Area della Ricerca di Roma 1 del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) organizza il 10 febbraio la quarta edizione di “DiscovHER – Donne che fanno Scienza”. Perché le donne si trovano in svantaggio rispetto agli uomini in quelle discipline indicate con l’acronimo STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)?

Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano la dott.ssa Ilaria Mazzini, ricercatrice dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG) del CNR

Catania. Contro la violenza sulle donne

Catania. Contro la violenza sulle donne

Anna Ciminello – Il 25 novembre, a Catania, presso l’ex Manifattura Tabacchi, sede di uffici regionali del Dipartimento dei Beni Culturali Siciliani, si è svolta eccezionalmente un evento in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’incontro è iniziato con la commovente e coraggiosa testimonianza di due mamme, Vera Squatrito e Giovanna Zizzo, condannate all’ergastolo del dolore per la perdita delle loro figlie vittime di femminicidio. A seguire, la straordinaria interpretazione del monologo “Lo Stupro”, di Franca Rame, da parte dell’attore Gaetano Lembo. Infine, Abigaela Trofin, pastora della chiesa avventista di Catania, con “Donne che non si raccontano” ha affinato l’argomento creando un’interazione con i presenti.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

Afghanistan, donne sotto il tallone dei talebani

Afghanistan, donne sotto il tallone dei talebani


La Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei) ha preparato anche quest’anno il quaderno “16 giorni per vincere la violenza”, pensato per accompagnare la riflessione a partire dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). “Donne sotto attacco, coraggiose e ribelli” è il titolo della pubblicazione di quest'anno. “16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che terminerà il 10 dicembre, Giornata dei diritti umaniClicca qui per scaricare il fascicolo 2022 in pdf (nev).

Oggi nel corso della diretta RVS, Roberto Vacca riflette su questi temi con Frida Cesaretto, bibliodrammatista, predicatrice locale della chiesa evangelica Battista di Rovigo, vice-presidente del Movimento Femminile Evangelico Battista d’Italia, componente del Comitato del Dipartimento di teologia dell’U.C.E.B.I. (Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia). Nel corso della prima parte l'intervista verte sui diritti delle donne conculcati in Afghanistan, mentre nella seconda parte Frida Cesaretti ci offre una breve meditazione a partire dal brano biblico di Numeri 27,1.6.

L’amore come strada per la libertà

L’amore come strada per la libertà


Vi proponiamo la predicazione che il pastore avventista Filippo Alma, docente presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze, ha rivolto alla chiesa avventista di Firenze sabato 26 novembre 2022.

Il sermone ha preso spunto dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) per esaminare alcuni brani dell'apostolo Paolo, come Efesini 5, che sembra pongano la donna in un ruolo subalterno rispetto all'uomo, in famiglia come nella Chiesa. Ma esaminando il contesto culturale del tempo, si notano profonde differenze: l'esaltazione dell'amore familiare e della cura reciproca crea le premesse per la liberazione della donna dalla tradizione patriarcale.

 

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