Gli animali e i “botti” di fine anno

Gli animali e i “botti” di fine anno


La tradizione dei "botti" di fine anno viene normalmente associata al divertimento e all’esuberanza giovanile. Ma a parte il pericolo che costituiscono per giovani e meno giovani  (ogni anno finiscono al Pronto Soccorso numerose persone), i botti rappresentano un problema anche per molti animali domestici e selvatici, come ci ricorda Elena Corna, di Gabbie Vuote. Come è noto, cani e gatti hanno un udito molto più sviluppato del nostro, e in occasione dei botti di fine anno non sono rari i casi di ansia o di panico tra gli animali domestici e di disorientamento tra gli uccelli. Nonostante i provvedimenti presi da vari Comuni italiani volti a limitare questa usanza, occorre acquisire individualmente una nuova consapevolezza circa le respobsabilità che abbiamo verso gli esseri viventi. Non mancano però in questa intervista, a cura di Roberto Vacca, alcuni consigli pratici per proteggere i nostri amici animali, almeno quelli più vicini a noi.

 

Piccola nota, piena di riguardo, ai messaggi di Mattarella.

Piccola nota, piena di riguardo, ai messaggi di Mattarella.


Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concluso il suo mandato presidenziale. Gli apprezzamenti, pressoché unanimi, ricevuti, riflettono senza ombra di dubbio le qualità umane e politiche di cui egli ha dato prova in questi lunghi sette anni (…) Congediamo dunque un presidente che ha incarnato con grande equilibrio, con piglio deciso quando occorreva, ma mai scomposto, i valori della Repubblica e consegna al successore intatte le prerogative funzionali. Obiettivo prezioso per qualunque presidente. Tutto bene dunque? Quasi tutto! C’è un punto, piccolo, molto piccolo per carità, che vorremmo sollevare alla sua garbata attenzione e che ha trovato conferma anche nel recente messaggio di augurio: il presidente Mattarella non ha mai ritenuto nei suoi messaggi augurali di fine anno di dover ricordare – non dico ringraziare – coloro che professano una fede religiosa diversa, e che in nome di quella fede agiscono come operatori di pace e di convivenza laboriosa.

Inizia così l'articolo che prende spunto dal messaggio di fine anno del Presidente Mattarella, articolo scritto per le news di Hopemedia.it dal pastore avventista Davide Romano, responsabile del dipartimento Affari pubblici e libertà religiosa dell'Unione italiana delle Chiese avventiste e direttore responsabile della rivista "Coscienza e Libertà". In questa intervista a cura di Roberto Vacca, trasmessa nel corso della diretta RVS del 7 gennaio 2021, il pastore Davide Romano ripropone quella che lui stesso definisce "una piccola nota, piena di riguardo" ma che ben rappresenta la spia di un problema culturale importante nel nostro Paese

Un anno speso per la difesa dei diritti degli animali

Un anno speso per la difesa dei diritti degli animali


In questa intervista di fine anno a cura di Roberto Vacca, tratta dalla diretta RVS del 31 dicembre 2021, ascoltiamo Mariangela Corrieri, presidente dell'associazione Gabbie Vuote di Firenze.

Tra i temi affrontati: uno sguardo sull'anno appena trascorso, tra sconfitte e alcune vittorie sul fronte dei diritti degli animali. Il caso dei botti di fine anno che terrorizzano gli animali.

Uicca. In tempi difficili, un augurio solidale

Uicca. In tempi difficili, un augurio solidale

HopeMedia Italia – “Caro futuro, oggi ti nutro di speranza” è il pensiero che accompagna gli auguri dell'Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (Uicca) per il 2021. Un invito al coinvolgimento e all’impegno verso chi si trova in situazioni precarie, difficili, incerte, che si traduce già da subito in un gesto di solidarietà concreta.

“Carissimi, quest'anno vi porgiamo i nostri migliori auguri di buone feste con un pensiero solidale. Abbiamo deciso di destinare la somma che avremmo speso per omaggi e regali, a sostegno di un microprogetto veramente speciale: il progetto Oasi” affermano presidente, segretario e tesoriere dell'Uicca nel biglietto diffuso. “In un anno segnato dalla separazione e dai numerosi vincoli agli spostamenti che la pandemia ha imposto” proseguono i vertici dell’Uicca “crediamo che ci sia più che mai bisogno di investire sulle relazioni e su un futuro di fiducia e integrazione”.

Il progetto si rivolge agli stranieri ed è interessante, spiega Adra Italia dal suo sito, per il tentativo coraggioso e difficile di integrare senza negare o cancellare le origini delle persone.

“Abbiamo scelto il progetto Oasi” concludono i tre officer “proprio perché nell’impegnarsi a favorire l'integrazione di immigrati pachistani in Italia, tramite l'insegnamento della lingua italiana, svolge un'importante azione di conservazione delle radici e della cultura di provenienza, con l'insegnamento della lingua urdu ai bambini, in modo da consentire loro di continuare a parlare con i nonni e altri familiari rimasti all’estero”.

Maggiori informazioni sono sul sito di Adra Italia al link: adraitalia.org/progetto-oasi/

 

Ministeri Avventisti per la Gioventù. Messaggio di fine anno scolastico agli studenti

Ministeri Avventisti per la Gioventù. Messaggio di fine anno scolastico agli studenti

 

Ignazio Barbuscia/Alan Codovilli – Il 2020 sarà sicuramente un anno indimenticabile, sotto tanti punti di vista… anche scolasticamente. Confidiamo che possa essere indimenticabile in positivo e che possa chiudersi in bellezza. Chi pensava che la scuola fosse sempre uguale – alzarsi presto, prendere i mezzi (o la macchina), seguire le lezioni e ammazzare il tempo con i compagni e le compagne di classe, interrogazioni, verifiche, tornare il pomeriggio a casa, studiare, studiare, studiare – negli ultimi tre mesi ha dovuto ricredersi. Molte cose sono cambiate. Nuove sfide quotidiane, nuove abitudini, nuove modalità scolastiche, e adesso nuovi esami che, di per sé, non sono una novità. Forse di nuovo ci sarà la modalità, ma le emozioni che si provano saranno sicuramente simili.

Ci teniamo quindi a recapitarti questo messaggio che, seppur digitale, vuole manifestarti la nostra vicinanza in questo momento così importante. La meta all’inizio dell’anno o del tuo ciclo di studi poteva sembrare lontana, adesso invece è vicinissima.

Non sarai solo o sola quel giorno. Come disse Eliseo al suo servo: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro» (2 Re 6:16). Il nostro buon Dio sarà con te e noi pregheremo per te.

In attesa di poterti rivedere e riabbracciare ti auguriamo un buon fine anno scolastico e una buona estate!

 

[Immagine: Pixabay]

Genova – Festa di Capodanno

Genova – Festa di Capodanno

 

Franca Petrilli – L’ultima sera del 2018 è stata davvero particolare per la nostra comunità. Dopo una toccante meditazione del nostro pastore, Eugen Havresciuc, è iniziata la cena. I responsabili della diaconia e i collaboratori, che per l’occasione si sono resi disponibili, sono stati impeccabili. Ottime le pietanze tutte preparate al momento, molto bello l’allestimento della sala che sprizzava aria di festa. Poco prima della mezzanotte è arrivata una spettacolare torta per festeggiare i 18 anni di Martina Mastrangelo e il compleanno di Mildren Okeyo. Poi, i più giovani hanno dato vita allo spettacolo pirotecnico. Il nuovo anno è iniziato con rinnovata voglia di condivisione.

Cassano Murge – L’importanza del dono

Cassano Murge – L’importanza del dono

 

Mariangela Consiglio – Sabato 22 dicembre, la nostra comunità ha dato spazio a un culto particolare in occasione delle feste. Il tema, «L’importanza del dono», ha dato modo ad alcuni membri di chiesa di far conoscere il proprio dono. È stato bello condividere con tutti i fratelli e le sorelle questo momento particolare. Il messaggio lanciato dal nostro pastore, Stefano Calà, è stato quello di utilizzare i doni che abbiamo in favore del nostro prossimo. Aspettiamo un nuovo anno ricco di benedizioni.

[Foto pervenuta dalla comunità in oggetto]

Roma Lungotevere – Conclusione del 2018

Roma Lungotevere – Conclusione del 2018

 

Mariarosa Cavalieri – Lunedì 31 dicembre, la tavola del cenone era più colorata del solito nella sala polivalente della chiesa; infatti i 45 commensali provenivano da varie zone del mondo, membri e ospiti. Ci siamo incontrati per una cerimonia di lode, con testimonianze nate dal cuore dei presenti, giovani, adulti e bambini, per ringraziare Dio per il suo soccorso durante il 2018. Il pastore ha dedicato l’esperienza del re Ezechia e il bellissimo testo di Isaia 30:15, incoraggiando anche per il nuovo anno, a cercare la forza e le soluzioni non in altri riempimenti, ma nel tornare costantemente a Dio e nella fiducia in chi egli è. La serata si è conclusa con la cena vissuta in allegria e amicizia, anche grazie alla tombola organizzata dalla piccola Selene, fino alla mezzanotte, quando ci siamo affacciati sul Tevere per godere del cielo illuminato dai fuochi di artificio. Nel cuore, la speranza che sia questo l’anno in cui il Signore tornerà.

 

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

Auguri di fine anno di Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale

Auguri di fine anno di Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale

 

Pubblichiamo il messaggio che il presidente Wilson ha inviato alle comunità avventiste del mondo.
Qui sotto il testo e alla fine della pagina il video messaggio con i sottotitoli

Cari saluti a ciascuno di voi, in questo momento speciale dell’anno in cui il mondo ricorda la nascita del Salvatore. Anche se probabilmente non avvenne proprio in questo periodo, ma piuttosto in primavera, ricordiamo ancora questo meraviglioso e bellissimo evento.

La Bibbia non dice esattamente quando nacque Gesù, afferma invece che è nato a Betlemme, la città di Davide. La profezia lo predisse secoli prima quando, ispirato, il profeta Michea scrisse: «Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni».

Quale meravigliosa profezia è quella di Michea 5:1.

È incredibile pensare che Dio, il Creatore dell’universo, si sia umiliato fino a diventare un essere umano, nato come un bambino indifeso da una giovane madre, cresciuto in un’umile casa, trascorse gran parte della sua vita terrena lavorando come falegname, e poi per tre anni e mezzo girò da un posto all’altro, insegnando, predicando, guarendo e portando speranza a tantissime persone, prima di essere rifiutato da coloro che era venuto a salvare. Subì la morte più umiliante e straziante possibile e fu sepolto in una tomba presa in prestito.

Perché? Perché scelse di fare tutto questo? Perché scelse di venire sulla terra, su questo minuscolo pianeta, come essere umano, per vivere e morire, sapendo che sarebbe stato «Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza» (Isaia 53:3)?

C’è una sola risposta: l’amore. Amore per te, amore per me. Amore per il mondo intero. Perché, sapete, la Bibbia dice in 1 Giovanni 4: 8 che «Dio è amore».

E sappiamo che «Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna»; è una bellissima promessa contenuta in Giovanni 3:16.

La verità è che senza Dio non abbiamo speranza né futuro. Un altro testo della Scrittura dice: «perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore» (Romani 6:23).

Gesù, nostra unica speranza. Egli è «la via, la verità e la vita» (Giovanni 14: 6). E poiché sapeva che senza di lui saremmo stati perduti per sempre, venne su questa terra più di 2.000 anni fa, dato che non poteva sopportare di passare l’eternità senza di noi.

Nel bellissimo libro La Speranza dell’uomo, leggiamo che «Gesù è stato trattato come noi meritiamo, affinché possiamo ricevere il trattamento che egli merita. Egli è stato condannato per i nostri peccati, senza avervi partecipato, affinché potessimo ottenere la giustificazione in virtù della sua giustizia, senza avervi preso parte. Egli subì la morte che era nostra, affinché potessimo ricevere la vita che era sua. “E per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione”» – E. G. White, op cit, p. 25.

Ringraziamo Gesù che è morto e risorto, e ora è alla destra di Dio che intercede per noi (Romani 8:34).

In questo tempo di scambi di regali, desidero ricordarvelo se non lo aveste già fatto, e vorrei che ci pensiate attentamente e accettiate Gesù, che si è avvolto nel «pacchetto» dell’umanità, 100% divino, 100% umano; certo non possiamo comprenderlo, ma che miracolo! Si è donato a te e a me come un incredibile dono di vita, amore e vita eterna!

E se hai già accettato Gesù come tuo Salvatore, non vuoi condividere questo dono con qualcun altro oggi?

Come leggiamo nella Scrittura: «Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace». Parole meravigliose queste di Isaia 9:5.

Che questa pace sia tua non solo alla fine dell’anno e non solo all’inizio dell’anno, ma per tutto il 2019, mentre guardiamo avanti, nel prossimo futuro, al secondo avvento, all’imminente ritorno di Gesù.

Preghiamo insieme.

«Padre in cielo, ti ringraziamo per questi meravigliosi testi della Scrittura che ci ricordano il tuo amore per ognuno di noi, e per il piano di salvezza progettato in cielo tanti anni fa, prima della creazione di questo mondo: che Gesù sarebbe venuto sotto forma di essere umano, avrebbe vissuto una vita perfetta, sarebbe morto per noi, avrebbe camminato con noi e sarebbe risorto. Che Gesù intercede per noi nel luogo santissimo del santuario celeste come nostro Sommo Sacerdote, e che tornerà per portarci a casa al secondo avvento. Quindi, Signore, ci affidiamo alle tue cure e ti chiediamo di aiutarci a condividere con gli altri la meravigliosa verità dell’imminente ritorno di Gesù. Lodiamo il tuo nome per questa stupenda promessa. Grazie! Nel nome di Cristo lo chiediamo. Amen.

Stringersi attorno alla parola di Dio. Messaggio di fine anno del presidente Paris

Stringersi attorno alla parola di Dio. Messaggio di fine anno del presidente Paris

Maol – Sarà trasmesso nelle chiese, sabato 22 dicembre, nello spazio dedicato al notiziario 100 Secondi, il messaggio di fine anno del past. Stafano Paris, presidente dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno.

Un messaggio di ringraziamento a Dio: «Siamo convinti che il Signore fino a oggi ci ha accompagnato ed è stato uno scudo e una protezione». E anche alle chiese: «Voglio ringraziare tutte le comunità che nel 2018 hanno continuato a portare la speranza alle persone».

L’invito per il 2019 è quello di «stringerci ancora di più intorno alla parola di Dio, perché diventi un punto di riferimento sempre più profondo per la nostra vita e per le nostre famiglie», nell’attesa del ritorno di Gesù.

Il 31 dicembre, il past. Paris concluderà l’anno con la riflessione della serie video giornaliera «Apri la porta del tuo cuore», disponibile sul sito della web televisione Hope Channel Italia.

 

 

Messaggio di buon anno del presidente della chiesa mondiale

Messaggio di buon anno del presidente della chiesa mondiale


Ann/Maol
Pubblichiamo il messaggio di augurio che Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno mondiale, ha rivolto a tutti i membri alla fine del 2017.

Un altro anno volge al termine e vorrei inviare i miei più calorosi saluti alla famiglia della chiesa avventista in tutto il mondo, ma anche riflettere su questo momento unico, in cui il vecchio anno è alle spalle ed entriamo nel nuovo.

Certo, abbiamo potuto tutti vedere che la vita su questa terra è spesso un misto di bene e non bene, di gioia e tristezza, di trionfo e, a volte, tragedia. Noi che amiamo il Signore e lo seguiamo abbiamo, tuttavia, la meravigliosa promessa della sua continua presenza nell’affrontare ogni evento. Egli dice: «Non ti lascerò e non ti abbandonerò» (Eb 13:5). Inoltre, ci ha donato la beata speranza del suo imminente ritorno e di un’eternità piena di gioia e felicità (cfr. Ap 21:4).

Nondimeno, alla fine del vecchio anno, è bene riflettere sui bei tempi trascorsi, ricordare le lezioni apprese nei momenti più difficili, chiarire ogni malinteso con gli altri, offrire e ricevere perdono e poi archiviare il vecchio anno nel passato, mentre ci incamminiamo verso il futuro. La Bibbia dice: «… non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù» (Fl 3:13-14).

Altri buoni consigli su questo punto si trovano nella Lettera agli Ebrei: «… deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio» (12:1,2).

Questi testi biblici sono ricchi di significato per il 2018. Entrambi indicano Gesù, l’autore e il perfezionatore della nostra fede. È guardando a lui che siamo in grado di mettere da parte ogni peso, lasciare il passato alle spalle e andare avanti con fiducia e perseveranza. E nulla lo illustra più chiaramente del bellissimo servizio nel santuario, delineato in modo molto chiaro nella Lettera agli Ebrei, in cui Cristo è raffigurato come il nostro «sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo… è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurare la purezza della carne, quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!» (9:11-14).

Il messaggio del santuario è centrale per comprendere la nostra relazione con il Signore. Ci ricorda che dobbiamo tutto a Cristo. Egli è il nostro sacrificio, il nostro sacerdote, il nostro Redentore che viene.

Il santuario mostra la potenza salvifica di Dio e ci ricorda ciò che Cristo ha fatto per noi nel passato e ciò che fa per noi ora. Pentimento, perdono, risveglio, nuovo inizio, testimonianza, missione, ognuna di queste cose è presente nel servizio del santuario. Se lo studiamo riceveremo informazioni preziose.

Nel libro Il gran conflitto leggiamo: «Le ore più preziose invece di dedicarle ai piaceri, al lusso o alla ricerca del guadagno, dovrebbero essere consacrate alla preghiera e allo studio costante della Parola di verità. Il popolo di Dio dovrebbe comprendere chiaramente il soggetto del santuario e del giudizio investigativo. Tutti hanno bisogno di conoscere personalmente la posizione e l’opera del loro grande Sommo Sacerdote. Diversamente, non potranno esercitare quella fede indispensabile per la nostra epoca od occupare la posizione loro assegnata da Dio… Il santuario del cielo è il centro dell’opera di Cristo in favore degli uomini» (p. 488 dell’edizione inglese).

Nell’iniziare il nuovo anno, è importante avere un’immagine nuova di chi siamo e in quale fase della storia viviamo. Il 2017 ha portato molteplici aree di cambiamento in tutto il mondo e realizzazioni straordinarie della profezia biblica. Mentre ci incamminiamo nel 2018, confidiamo completamente nel Signore e permettiamo alla sua fedele potenza di controllare i nostri pensieri e le nostre azioni, perché ci guidi nella testimonianza verso gli altri, in questo tempo cruciale.

Possa il Signore benedirvi, fortificarvi e incoraggiarvi nel nuovo anno iniziato insieme con lui. Maranatha!

(Foto: Getty Images)

 

Jesi – Fine anno spirituale

Jesi – Fine anno spirituale

M2-Jesi_ festa_fine_anno2015Liliana Anselmi – Il 31 dicembre, il dipartimento dei Ministeri Femminili della nostra chiesa ha organizzato un momento spirituale per ringraziare Dio dell’anno appena trascorso e salutare insieme il 2016 all’insegna delle promesse di Dio. Canti, preghiere e poesie hanno allietato i presenti, rendendoli partecipi nella lode. Una lettera al Padre ha mostrato le nostre incertezze e il nostro bisogno di aggrapparci saldamente alla Parola di Dio. Tramite un video, preparato da due ragazzi, abbiamo ripercorso i momenti salienti vissuti nel 2015 dalla nostra comunità. La breve riflessione del past. Michele Abiusi ha dato maggiore enfasi alla necessità di fare nostre le promesse di Dio, dalle quali deriva vigore spirituale.

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